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La Canestra di Frutta di Caravaggio è considerata la prima natura morta italiana, un genere pittorico che esisteva già ed aveva una lunga tradizione alle spalle, di cui i maestri indiscussi erano stati i fiamminghi. In Italia l’uso della natura morta era limitato a ornare e decorare, ma con Caravaggio diventa finalmente un soggetto completamente nuovo e rinnovato.

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Nome: Canestra di frutta
Autore: Caravaggio
Data: 1597/1598
Luogo: Milano, Pinacoteca Ambrosiana
Tipologia: Olio su tela
Committente: cardinale Federico Borromeo
Dimensioni:47x62cm
Descrizione: Al centro del dipinto è raffigurata una canestra di vimini intrecciato. Al suo interno è contenuta frutta di vario genere. Alcuni grappoli di uva bianca e di uva nera sporgono verso il basso. Si vedono poi alcune pere, una mela bacata, fichi e, infine, una pesca. Le foglie ancora attaccate ai rametti sono secche e bucate da insetti. Inoltre, lo sfondo è privo di dettagli e ricorda una parete intonacata. Infine, la canestra è posata su un piano di legno che corre parallelo allo sguardo dell’osservatore. La Canestra dipinta da Caravaggio è considerato dagli storici il primo esempio del genere artistico chiamato Natura morta.
L’opera di Caravaggio contribuì a superare la concezione rinascimentale che riservava alla figura umana la dignità di un soggetto elevato. Invece la natura morta era relegata al tema di puro svago.


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