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Al giorno d'oggi quasi tutti i ragazzi possiedono almeno un social ma pochi sanno effettivamente cosa comporta un utilizzo non corretto di questi. I social media sono stati inventati per condividere foto e video, parlare con amici e persone lontane da noi ma il rischio di atti spiacevoli è elevato. Spesso, infatti si verificano atti di bullismo online chiamato cyberbullismo, o altri fenomeni quali il phishing e appropriazione di immagini soggette a copyright.

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Il termine inglese copyright indica il "diritto d'autore"; Le immagini postate sul web sono spesso soggette a copyright il che significa che se l'autore dell'immagine viene a conoscenza dell'utilizzo delle sue fotografie da parte di qualcuno può denunciarlo e l'accusato dovrà  risarcire l'autore con una somma di denaro che va dai €3.000 ai €60.000.

Un altro fenomeno che si sta manifestando recentemente è il phishing,  un tipo di truffa effettuato via internet. Il ladro digitale invia centinaia di mail che solitamente sono inviate dalla posta o dalla propria banca, informando il destinatario che il proprio conto bancario ha dei problemi. Per risolverli si invita a cliccare sul link e, una volta cliccato, il truffatore è in grado di accedere a dati riservati, come, per esempio, conti bancari.

Il cyberbullismo è un tipo di bullismo che si sperimenta sui social. I bulli si nascondono dietro ad uno schermo e per questo vengono definiti leoni da tastiera.

Tutti questi fenomeni sono illegali. Inoltre, se il truffatore ha meno di 14 anni, età del consenso digitale, saranno i genitori a subirne le conseguenze.

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